divertirsi stando insieme
centro aggregazione sociale giovi
Località Giovi 141 Arezzo
3391037181
CENTRO SOCIALE DI GIOVI
Tratto da brani scritti in occasione dell'annuale e
TRADIZIONALE CENA CONTADINA
MINESTRA DI PANE E RIBOLLITA
Sono in molti a non conoscerne la differenza. Alcuni credono che sia la stessa cosa, altri che la ribollita sia una ricetta fiorentina.
Errore! Questa appartiene alla cultura di tutta la Toscana e la ricetta antica corrisponde, più verosimilmente, a quella della tradizione aretina: "Mettere al fuoco una padella versare un abbondante giro d'olio che ne ricopra il fondo e quando è caldo unire la minestra di pane, quindi far cuocere fino a che ribolle".
Per cui s'intende che la vera ribollita di antica tradizione altro non è che la minestra di pane avvanzata il giorno prima, che le nostre massaie erano solite ripassare in padella col buon senno del “non buttar via nulla”.
La cottura, rimestando, era protratta fin quando, addensando, si formava una crosticina sul fondo.
Tolta dal fuoco, in superficie, si formava un velo sul quale era buon uso passare un filo d’olio extra vergine d’oliva nostrale e, ... via in tavola ancora calda (in padella ben s’intende).
"ANTICA RICETTA IN VERNACOLO ARETINO"
“Minestra de péne e Ribullita"
Si narra che un dì, un pellegrino capitato dalle nostre parti, ne chiedesse la ricetta alla massaia perché … “gn’ éra tanto garbata!“
“Che v’'ho a dì bon’omo, … se piglia el péne avanzo almen da ‘na sittiména , se trita a tocchi, eppue, se mette al foco un pignattone de scureggioni.
Che sono i scuregioni ??? .. O c'un se capisce subbeto che sono i fagioli?
Quante ce ne vole? ... Più che se ne pole, ... de' fagioli, più che ce n'é, meglio é!
Un turun’altro pentolone d’acqua, ce s’enfila d’ugni ben deddio! Mezze patate ’ntere, torzeli de chévelo e, … si aete l’orto, ... bietele, foglie de cavelo nero e, ... ‘nsomma, ... tutta quella robba che s’engruvicchiela al cucchéo.
E, ... quande el brodo è pronto, s’entroghela coi scureggioni, col péne e, ... a la fine, ... ce se tira fora un bel pastone come quello che se da ai maiéli”.
Eh, si! La minestra de péne é proprio bona! Ma, ... bonomo, ... un'aete sintito gnénte a confronto de la nostra ribullita.
Come, come? Un l'aete mai asaggia e, un sapete manco come se fae? Oh! Questa si ch'é bella!
Allora sintite, quande se fa la minestra de péne, se trova sempre el verso de fanne a cianfo, un modo che n'avanzi, cusie, la sera o el giorno doppo se chiappa quel ch'é rimasto e se mette a scaldére un la padella de ferro, un modo che se cocia a foco lento.
Ugni tanto gni si dà una giratina, perc'un s'atacchi! Eppue, se tira avanti cusì fin a quande un diventa liscia come un'unguento; 'ntendemese bene! Si s'atacca un poco e fa la crusticina un'é mica peggio, anzi, meglio! E' più bona! Peroe, gna stére bène attenti d'un la stronére, sinnoe, ... sa d'afumichéto!
Quande, a la fine, se vede ch'è bel che cotta, se tira via dal foco, s'aspetta un minutino, un modo che faccia sopra com'un velo, eppue, ... ce se passa sopra un filo d'olio co la stgnina e se mette un tavela ancora bella e calda.
Prima, peròe, un ve scordéta d'aecce misso anche una bella ciotèla de cipolle fresche, de l'orto, c'avarete sguscéto e tinuto a mollo almeno un'ora prima. Me raccomando, almeno una pir'uno, che un manchéno a nissuno.
Un cucchéo de rinullita e un morso de cipolla ! ... Si un l'aete mai asaggia un sapete quel che ve sete perso!
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